Compravendita Immobiliare: quali spese a carico del venditore?
- Ranieri Fochi
- 28 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 nov 2024
Quando si decide di vendere un immobile, è fondamentale considerare non solo il prezzo di vendita, ma anche le spese che si dovranno affrontare durante l’intero processo di compravendita. Molti venditori si concentrano solo sul guadagno finale, ma è essenziale conoscere in anticipo tutte le voci di costo, in modo da non trovarsi impreparati. In questo articolo, vedremo quali spese deve sostenere il venditore durante una compravendita immobiliare.
1. Commissioni dell’agente immobiliare
Se il venditore si avvale di un’agenzia immobiliare per vendere la sua proprietà, la commissione dell’agente è una delle prime spese da considerare. In Italia, la commissione per il servizio di intermediazione varia tra il 3% e il 4% del prezzo di vendita, ma può essere negoziata con l’agenzia. Questa commissione copre i costi dell’agente per la gestione della trattativa, la promozione dell’immobile e l’assistenza in tutte le fasi della vendita.
2. Certificato di Agibilità e APE
Il venditore è obbligato a fornire all’acquirente il Certificato di Agibilità (se non già presente) e l'Attestato di Prestazione Energetica (APE). Entrambi i documenti sono necessari per garantire che l’immobile rispetti le normative edilizie e di efficienza energetica. Sebbene non vi siano tasse o imposte specifiche per ottenere l’APE, è necessario pagare un tecnico abilitato per redigere il certificato, con un costo che può variare dai 100 ai 300 euro.
3. Imposta sul reddito (plusvalenza)
Nel caso in cui il venditore realizzi una plusvalenza, ossia guadagni dalla vendita di un immobile rispetto al prezzo d’acquisto, potrebbe essere obbligato a pagare l’imposta sulla plusvalenza. La plusvalenza è la differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto, e viene tassata se l’immobile viene venduto entro cinque anni dall’acquisto (se acquistato come prima casa o senza l’esenzione fiscale). Se l’immobile è stato posseduto per più di cinque anni, la plusvalenza non è tassata.
4. Spese notarili
Anche se il notaio è generalmente scelto dall’acquirente, il venditore deve comunque affrontare alcune spese notarili. Queste includono la spesa per l'eventuale stipula dell’atto di vendita, la documentazione notarile per trasferire la proprietà e altre formalità che riguardano la verifica della regolarità catastale e urbanistica dell’immobile. Di solito, il venditore deve pagare anche la parcella del notaio per la preparazione dei documenti necessari.
5. Eventuali debiti sull’immobile
Se l’immobile è gravato da mutuo o altri debiti, il venditore dovrà saldare i debiti residui prima di concludere la compravendita. Questo può comportare il pagamento di una somma consistente, che spesso viene coperta direttamente dal ricavato della vendita. È importante che il venditore si informi prima di procedere sulla cifra da saldare per evitare sorprese all'ultimo minuto.
6. Spese per la registrazione del contratto preliminare (se applicabile)
Nel caso di un contratto preliminare di vendita (compromesso), il venditore può essere chiamato a contribuire alle spese per la registrazione del contratto. Sebbene queste spese siano solitamente condivise tra le parti, in alcune situazioni il venditore può essere chiamato a coprire l’intero importo. La registrazione del compromesso comporta un’imposta che si calcola in percentuale sul valore del contratto.
Conclusioni
La compravendita immobiliare comporta diverse spese per il venditore, alcune delle quali sono obbligatorie per legge e altre dipendono dalle circostanze specifiche della transazione. È fondamentale pianificare e anticipare questi costi, per evitare sorprese e garantire una vendita senza intoppi. L’assistenza di un professionista esperto può essere utile per gestire tutte le fasi della compravendita e per ottimizzare i costi legati alla vendita dell’immobile.
Ranieri Fochi
Agente Immobiliare dal 2005
Team Manager Facile Immobiliare Pisa
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