Facciamo chiarezza sull’adeguamento energetico degli immobili
- Chiara Della Porta
- 11 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Negli ultimi mesi si è parlato molto delle nuove normative europee sull’efficienza energetica degli edifici, con informazioni spesso contrastanti. Ma cosa c’è di vero? Ci saranno multe per chi non si adegua? E chi non può permettersi i lavori come farà? Vediamo insieme cosa prevede davvero la normativa.
Gli obblighi di adeguamento: cosa cambia per gli immobili?
L'Unione Europea ha introdotto la Direttiva Case Green, che impone agli edifici esistenti di migliorare la loro classe energetica entro date precise:
Entro il 2030, gli immobili dovranno raggiungere almeno la classe energetica E.
Entro il 2033, sarà obbligatorio arrivare almeno alla classe D.
L’obiettivo è rendere il patrimonio immobiliare europeo più efficiente, riducendo i consumi energetici e le emissioni di CO₂.
Ci saranno multe per chi non si adegua?
Al momento, la direttiva non prevede sanzioni dirette per chi non adegua il proprio immobile. Tuttavia, i singoli Stati membri potrebbero introdurre misure nazionali per favorire l'adeguamento, come incentivi, agevolazioni o, in futuro, restrizioni sulla vendita o affitto degli immobili non conformi.
In Italia, ad esempio, potrebbe diventare difficile vendere o affittare un immobile che non rispetta i requisiti minimi di classe energetica, poiché un’abitazione poco efficiente potrebbe perdere valore sul mercato.
E chi non può permettersi i lavori?
Uno dei punti più critici è il costo degli interventi. Molti proprietari, soprattutto quelli con redditi più bassi o con case di vecchia costruzione, potrebbero avere difficoltà a sostenere le spese per migliorare la classe energetica del proprio immobile.
Per questo, sono previsti diversi strumenti di supporto:
Bonus e incentivi statali, come l’Ecobonus o il Superbonus (se confermati nei prossimi anni), che coprono parte delle spese di ristrutturazione.
Finanziamenti agevolati, offerti da banche e istituti di credito con tassi di interesse ridotti per interventi di riqualificazione energetica.
Contributi europei, che potrebbero essere stanziati per aiutare i cittadini ad affrontare questi cambiamenti.
Esenzioni: chi non è obbligato ad adeguarsi?
Non tutti gli edifici dovranno rispettare questi obblighi. Sono previste esenzioni per:
Edifici storici o vincolati (dove i lavori di adeguamento sarebbero troppo invasivi).
Abitazioni utilizzate meno di 4 mesi all’anno (come seconde case o case vacanza con bassi consumi energetici).
Edifici in aree protette, dove le modifiche potrebbero alterare il contesto architettonico.
Conclusioni
Non si tratta di una bufala: la direttiva europea sull’efficienza energetica esiste e prevede obblighi per migliorare le prestazioni degli edifici nei prossimi anni. Tuttavia, al momento non sono previste multe dirette, ma chi non si adegua potrebbe trovarsi in difficoltà nel vendere o affittare il proprio immobile in futuro.
Per chi non ha le risorse economiche, ci saranno bonus e finanziamenti, anche se resta da vedere quali incentivi verranno confermati nei prossimi anni. Il consiglio è informarsi per tempo e valutare le opportunità disponibili per non farsi trovare impreparati.
Chiara Della Porta Team Fochi - Facile Immobiliare Pisa
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